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Per Postura si intende la posizione del corpo umano nello spazio e la relazione tra le sue parti corporee. Quando una postura è corretta? Quando è in… Equilibrio!!!
Per Postura in Equilibrio si intende: La capacità del nostro corpo di mantenere la posizione eretta contrastando la forza di gravità, utilizzando il minor dispendio energetico sia in mobilità che in stazionamento, al fine di garantire un posizionamento corretto e un funzionamento ottimale delle principali funzioni vitali.
Come abbiamo scritto nell’articolo “Osteopatia & Postura”, la Postura può essere modificata e influenzata da diversi fattori. Vediamo un po’ più da vicino quali sono i fattori che possono causare degli squilibri a livello posturale e sui quali possiamo intervenire per avere una POSTURA CORRETTA. Per semplificare potremmo spiegare che cosa influisce sulla postura in sette punti:
Il primo fattore che può modificare la nostra postura sono i Traumi. Molto semplicemente i traumi sono il fattore più comune che almeno una volta nella vita può avere influenzato la postura di tutti noi. Sia che si tratti di traumi un po’ più lievi, come una distorsione, o traumi più gravi, come lussazioni o fratture, questi eventi possono creare “memorie” del trauma, causando dei compensi posturali per non sentire il dolore originario e andando a modificare negativamente la nostra postura.
Ad esempio dopo una distorsione alla caviglia o un trauma alla schiena, possiamo avere dei fastidi e/o dolori che sentiamo anche a distanza di tempo, soprattuto durante i cambi stagionali, i quali ci portano ad assumere posture scorrette.
Il secondo fattore che può modificare la nostra postura è l’Apparato Muscolo Scheletrico. I traumi e una postura scorretta prolungate nel tempo possono modificare l’apparato muscolo scheletrico causando modifiche e adattamenti della struttura ossea alla colonna vertebrale, al bacino ed agli arti inferiori e superiori. Tutto ciò limita la funzionalità e la mobilità delle varie articolazioni corporee, causando dei “blocchi” chiamati in Osteopatia: disfunzioni osteopatiche.
Il terzo fattore che influenza l’apparato muscolo scheletrico e quindi anche la postura sono gli Interventi Chirurgici. Una conseguenza degli interventi chirurgici sono le cicatrici, le quali creano delle vere e proprie aderenze, “trazionando” il tessuto connettivo, cioè il tessuto che ricopre e collega tutti i muscoli e le articolazioni con tutto il resto del corpo.
È molto importante affiancare alla visita osteopatica iniziale anche la valutazione posturale per capire quali di questi fattori influisce maggiormente sulla nostra postura e come intervenire.
L’ultimo gruppo di fattori che influenzano in modo predominante gl “squilibri” posturali sono le interferenze neurologiche che derivano dagli organi di senso come Occhi, Bocca e Orecchio. Quest’ultimi possono alterare primariamente la postura e l’equilibrio della persona, modificando e influenzando addirittura l’appoggio del Piede. Esso a sua volta può essere sia causa che conseguenza di uno squilibrio posturale.
Nei prossimi articoli spiegheremo in maniera più dettagliata come questi tre organi di senso e il piede si influenzino a vicenda e come loro influenzino la postura.
Il TRATTAMENTO CRANIO-SACRALE è molto importane nella TERAPIA OSTEOPATICA, nella CURA e PREVENZIONE di PROBLEMATICHE DOLOROSE come cefalee, nevralgie, dolore cervicale, otiti, vertigini, squilibri posturali e dolori muscolo-scheletrici in tutto il corpo.
A molti di voi è capitato di sentir parlare di trattamento Cranio-Sacrale o addirittura di averlo provato, sentendo ad un certo punto “le MANI in TESTA” dell’OSTEOPATA; senza capire esattamente cosa stesse facendo o quale sia il COLLEGAMENTO ANATOMICO del CRANIO con il resto del CORPO.
Che sia o meno un primo trattamento CRANIO-SACRALE, la prima DOMANDA che sorge spontanea è: “PERCHE’ mi stà appoggiandole MANI sulla mia TESTA?”.
Per rispondere a questa domanda è necessario fare una piccola premessa. l’OSTEOPATIA CRANIALE è uno dei PILASTRI FONDAMENTALI della TERAPIA OSTEOPATICA e uno dei PRINCIPI FONDATORI dell’Osteopatia afferma che: “Il MOVIMENTO è VITA” e che ogni essere vivente, fin quando mantiene la propria vitalità; è in continuo movimento.
Anche se in un primo momento questa affermazione può sembrare semplicistica, bisogna pensare che per LUNGO TEMPO l’ANATOMIA e la FISIOLOGIA UMANA sonostate STUDIATE su CORPI SENZA VITA; di conseguenza le articolazioni del cranio (e anche quelle Sacro-Iliache del Bacino) erano descritte, sui più comuni testi di anatomia come immobili. Questo è il motivo per cui la palpazione del cranio in ambito medico, non viene pressa in considerazione.
Fù il D.O W.G.Sutherland, uno dei fondatori della terapia Osteopatica Cranio-Sacrale, che pochi decenni fà, durante i suoi studi, intuìche le OSSA del CRANIO essendo ARTICOLATE fra loro, MANTENGONO una certa MOBILITA’ e durante le sue valutazioni palpatorie; ipotizzò che il MOVIMENTO delle OSSA CRANICHE dovesse essere ASSOCIATO a una FUNZIONE VITALE di un certo tipo,simile a quello della RESPIRAZIONE.
I suoi studi e le sue intuizioni introdussero le BASI per lo STUDIO dell’ANATOMIA CRANICA nel VIVENTE e nella pratica osteopatica. Da allora in poi nella Terapia Osteopatica Cranio-Sacrale, tale MECCANISMO DINAMICO di MOVIMENTO delle OSSA CRANICHE fùdenominato: MECCANISMO DI RESPIRAZIONE PRIMARIO. Il cranio è compostoda 29 OSSA, che si rapportano l’una all’altra tramitele SUTURE CRANICHE; simili a un “PUZZLE” che collega ogni singolo “osso del cranio” a quelle vicine, UNENDO e articolando l’intero cranio in un “INCASTRO” PERFETTO.
Nel NEONATO, il cranio è composto da OSSA MEMBRANOSE, formate da LAMINESOTTILI e FLESSIBILI con bordi lisci, lesuture cranichesono articolazioni ditipo fibroso che uniscono tra loro le ossa della volta cranica (la “scatola” cranica). Normalmente nelle suture della SCATOLA CRANICA e del MASSICCIO FACCIALE si formano delle SINARTROSI, cioè delle suture di tipo DENTATO e SQUAMOSE che articolano in modo armonico le ossa craniche “incastrandole” perfettamente fra di loro; come avviene in epoca postnatale intornoai due anni, per la SUTURA METOPICA (sutura della parte anteriore del cranio) e alle altre suture (quella SAGITTALE, CORONALE e LAMBOIDEA) verso i 20 anni.
Più RARAMENTE learticolazioni delle ossa del cranio nell’adulto si “OSSIFICANO” e possono trasformarsiin SINOSTOSI, cioè delle suture di due ossa craniche vicine fra loro che si UNISCONO e si “FONDONO” insieme; come si verifica, per esempio, nell’articolazione tra la parte basilare dell’occipite (osso della base cranica) e il corpo dello sfenoide (osso centrale del cranio). L’unica ARTICOLAZIONE VERA e propria che mantiene una mobilità visibile nel cranio e quella fra lamandibola ed l’osso temporale: l’articolazione TEMPORO-MANDIBOLARE (l’ATM).
Nell’ADULTO le ossa craniche evolvono in OSSA COMPATTE etralaparte esterna e quella interna delle ossa (detto PERIOSTIO), si conservauna PARTE MEMBRANOSA, ricca di VASI edell’INNERVAZIONE tipicadelle ARTICOLAZIONI, che costituisce il legame tra le varie porzioni ossee del cranio.
Nonostante la varietà di forma,tutte le suture hanno la caratteristica di GARANTIRE elasticitàe MOVIMENTO allascatola cranica e del massiccio facciale.
La parte interna delle ossa craniche, il periostio, si fondecon la parte più esterna delle MEMBRANE INTRACRANICHE, chiamata DURA MADRE. La Dura è formata da tessuto connettivo, unamembrana MIO-FASCIALE profonda che si sdoppia in alcuni punti dando originealle cosiddette MEMBRANE a TENSIONE RECIPROCA: l’una sagittale, la FALCE, l’altra trasversale, il TENTORIO. Il punto d’inserzione delle due membrane diventa un FULCRO immaginario (detto appunto “fulcro di Sutherland”) attorno al quale queste si avvolgono e si svolgono ritmicamente i MOVIMENTI di RESPIRAZIONE PRIMARIA del CRANIO (MRP).
Questo dà vita a quello che dall’esterno si percepisce come un movimento di INSPIRAZIONE ed ESPIRAZIONE, molto meno evidente ma molto simile a quello respiratorio toracico.
Nella fase d’inspirazione (detta anche FLESSIONE) il cranio si abbassa a livello della volta e si allarga lateralmente, viceversa nella fase di espirazione (altrimenti detta di ESTENSIONE). La membrana intracranica prosegue poi nel CANALE MIDOLLARE dove prendeil nome di MEMBRANA INTRAVERTEBRALE. Questa, legata saldamente al FORAME OCCIPIATALE e alla seconda e terza VERTEBRA CERVICALE, diventa meno aderente a livello delle altre vertebre per poi rinforzarsi nuovamente a livello della seconda VERTEBRA SACRALE.
Questo è il motivo per cui viene definita terapia Cranio-Sacrale, perchè Le membrane a tensione reciproca, includono anche la DURA SPINALE eIl movimentodi avvolgimento e svolgimento, che avviene nel cranio; si ripercuote anche sull’osso sacro. Nella fase di flessione il sacro risale verso il cranio, viceversa nell’estensione.
Questo MRP (Movimento di Respirazione Primaria) CRANIO-SACRALE; sembra essere dovuto alla produzione e al riassorbimentodel LIQUIDO CELEBRO-SPINALE (o cefalo-rachideo). Il liquido cefalo-rachideo, prodotto dai plessi corioidei, circola nei ventricoli, intorno alla superficie dell’encefalo e all’interno del midollo spinale. Oltre a bagnare il sistema nervoso centrale, lo protegge e lo nutre. Sutherland lo definì l’IMPULSO CRANIALE RITMICO, il quale ha una fluttuazione e una frequenza di 10-14 cicli al minuto.
Un’ALTERAZIONE di tale fluttuazione può essere dovuta sia a CAUSE ESTERNE al CRANIO (una trazione muscolare o delle fasce che si inseriscono sul cranio, uno squilibrio posturale, un trauma fisico, disfunzioni vertebrali, ecc)che INTERNE (esiti di infezioni alle meningi, cause prenatali o perinatali, traumi su un punto qualsiasi del cranio, ecc). In entrambi i casi la CONSEGUENZA è una MODIFICAZIONE dello stato di SALUTE generale.
Difatti, tutti i MECCANISMI di REGOLAZIONE CORPOREA, siti nell’IPOFISI, nell’IPOTALAMO, nel BULBO, nel PONTE, e sul pavimento del 4° VENTRICOLO (centro che mantiene costanti i parametri di pressione e ossigenazione sanguigna, Ph, ecc) sono strettamenteassociatial Meccanismo di Respirazione Primario. Il modo per VALUTARE la mobilità e di conseguenza lo STATO di SALUTE (vitalità) di un soggetto è la PALPAZIONE tramite una VALUTAZIONE OSTEOPATICA CRANIO-SACRALE. Ecco perché l’Osteopata non può prescindere dall’Osteopatia in ambito Craniale e non può rinunciare a METTERE le MANI “in TESTA” a ogni suo singolo paziente.
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Come avete letto nel 1° articolo del blog OsteoSpace, un DOLORE DI ORIGINE VISCERALE può influenzare e MODIFICARE LA POSTURA di una persona; per dolore di origine viscerale si intende un DOLORE provato da un soggetto a LIVELLO MUSCOLO SCHELETRICO, la cui ORIGINE è dovuta al MALFUNZIONAMENTO di un ORGANO (viscere).
Molti dei dolori e delle LIMITAZIONI dei MOVIMENTI che si verificano nel corpo a livello delle STRUTTURE MUSCOLARI e ARTICOLARI non dipende dalle strutture stesse, ma la causa in alcun casi; ORIGINA dai VISCERI (organi) che non funzionano in modo ottimale.
Con un’attenta VALUTAZIONE dei SINTOMI e una serie di TEST PALPATORI viscerali, ESSENZIALI per la RISOLUZIONE della PROBLEMATICA DOLOROSA, è possibile comprendere LA CAUSA di un dolore muscolo-scheletrico di origine viscerale.
I sintomi che ci possono aiutare ad IDENTIFICARE un dolore di origine viscerale sono:
– Un dolore che inizia SENZA una CAUSA EVIDENTE
– Un INFORTUNIO che NON viene RECUPERATO nel TEMPO FISIOLOGICO
– Il dolore che si INTENSIFICA in una determinata FASCIA ORARIA del giorno
– Un dolore che NON si ALLEVIA ai CAMBIAMENTI di POSIZIONE
La spiegazione di questo tipo di dolore è che i NERVI che raccolgono le INFORMAZIONI dai VISCERI, sono collegati agli stessi NEURONI che ricevono gli IMPULSI dalle TERMINAZIONI NERVOSE della PELLE, ARTICOLAZIONI e MUSCOLI.
Queste informazioni NON vengono PERCEPITE dagli ORGANIINTERNI che NON HANNO RECETTORI del DOLORE (come ad esempio il Fegato); ma reindirizzano il dolore a livello osseo-articolare e il corpo non sà percepire da dove esso provenga.
L’unico sintomo di DISFUNZIONE può essere un DOLORE IRRADIATO all’apparato muscolo scheletrico, ciò può causare un ADATTAMENTO POSTURALE creando uno SQUILIBRIO della postura stessa.
Un “DISEQUILIBRIO” di origine viscerale causerà una VARIAZIONE del nostro organo, sia dal punto di vista del TONO che della sua FUNZIONE; ma anche un ADATTAMENTO di tipo SOMATICO a livello strutturale con un “BLOCCO”, in corrispondenza delle vertebre da cui originano le INNERVAZIONI delle viscere in “DISFUNZIONE”.Con un ESAME OSTEOPATICO PALPATORIO si percepirà una maggiore “DENSITA’ ” a livello dell’ORGANO in disfunzione e una “RIGIDITA’ ” dei TRATTI VERTEBRALI che innervano le viscere corrispondenti.
Ciò avviene a causa dell’ECCESSIVA STIMOLAZIONE NEURONALE delle terminazioni nervose che innescano un DOLORE RIFLESSO alle strutture circostanti e che causano una minore mobilità delle strutture corporee interessate (muscoli, fasce-mio-tendinee e articolazioni).
Le PROBLEMATICHE DOLOROSE più COMUNI di origine viscerale possono essere problemi alle SPALLE, dolori al tratto CERVICALE, DORSALE e LOMBARE, DISTURBI DIGESTIVI e INTESTINALI, fino a problemi più gravi che alterano le normali funzioni fisiologiche (polmoniti, bronchiti, epatiti, gastriti, ecc).
Per capire meglio come agiscono i dolori muscolo-scheletrici di origine viscerale; di seguito sono illustrate alcune delle ZONE CORPOREE MAGGIORMENTE INTERESSATE dalle problematiche dolorose e gli organi corrispondenti:
Con un CICLO di due, massimo tre TRATTAMENTI OSTEOPATICI di tipo VISCERALE è possibile ELIMINARE gli SQUILIBRI e le RESTRIZIONI tra il movimento degli organi e le strutture corporee circostanti, rimuovendo così DEFINITIVAMENTE la SENSAZIONE di DOLORE.
Questo tipo di trattamento consiste in MANIPOLAZIONI DOLCI per FAVORIRE la NORMALE MOBILITA’, il tono e il movimento dei VISCERI e dei loro TESSUTI CONNETTIVI CIRCOSTANTI; al fine di RIPRISTINARE l’integrità e il FUNZIONAMENTO dei singoli ORGANI e L’EQUILIBRIO POSTURALE di tutto il CORPO. Quindi anche in questo caso, una volta INDIVIDUATA la CAUSA e l’ORIGINE VISCERALE del DOLORE MUSCOLO-SCHELETRICO, è possibile TRATTARE OSTEOPATICAMENTE la PROBLEMATICA DOLOROSA ELIMINANDOLA DEFINITIVAMENTE e portando così un MIGLIORAMENTO della POSTURA e della MOBILITA’ di tutto il CORPO.
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