Prenota un appuntamento in modo facile e veloce attraverso il nostro portale dedicato. Se non sei ancora registrato potrai farlo comodamente in fase di prenotazione.
Per parlare con un nostro operatore e ricevere maggiori informazioni sulle nostre visite, oppure per prenotare facilmente in uno dei nostri centri, chiama il nostro numero verde.
Il dolore al nervo sciatico è una problematica dolorosa che può presentarsi sia su persone giovani che più adulte ma ci capita spesso di operare anche su pazienti molto giovani. La sciatalgia è un dolore che si irradia lungo il percorso del nervo sciatico, dalla schiena fino al piede! Il nervo sciatico è formato da fibre provenienti dal plesso sacrale ed è il più voluminoso del corpo umano.
Quando il nervo si infiamma si prova un dolore che può essere lieve ma anche molto forte, e si irradia dalla schiena fino alla coscia, nei casi più gravi fino al piede.
Dolore
Intorpidimento
Formicolio
Debolezza muscolare
Dolore durante la flessione o dovuta ad alcuni movimenti.
Questi sono alcuni dei sintomi che si possono provare, ma come possiamo curare questa problematica?
Il nostro obiettivo è curare la causa che sta alla base del sintomo, per non dover provare di nuovo dolori e/ o fastidi.
Quali sono le cause che possono portare a questo dolore?
Pressione del nervo sciatico,
Un movimento scorretto per un periodo prolungato,
Ernia del disco,
Stenosi spinale,
Sindrome del piriforme.
Grazie alla terapia Osteopaticaper mezzo di manipolazioni articolari, viene liberato il canale sacro-iliaco e la pressione che interessa il nervo sciatico, eliminando la sensazione di dolore.
Vogliamo informare tutti i nostri pazienti che per quanto previsto dal nuovo DPCM in vigore da Venerdì 6 Novembre noi del Team OsteoSpace siamo operativi e continuiamo a offrire i nostri servizi di Visite e Trattamenti Osteopatici. La nostra attività può continuare regolarmente perché il nostro codice ATECO di attività paramediche indipendenti, lo permette.
La vostra sicurezza per noi è fondamentale per questo ogni paziente prima di prendere appuntamento con noi segue una triage telefonica minuziosa e specifica tramite la segreteria del NUMERO VERDE GRATUITO.
Chi abita in un comune diverso può raggiungerci? Assolutamente, è necessario che porti con sé l’autocertificazione che dichiara giorno e ora dell’appuntamento. Ecco qua il link per scaricarla direttamente! Inoltre ecco qualche piccolo consiglio da leggere prima di accedere ai nostri studi:
Ricordiamo che è necessario rispettare l’orario fissato, per non creare assembramenti in sala d’attesa.
È obbligatorio l’utilizzo della mascherina.
Prima dell’accoglienza in studio chiediamo di igienizzare le mani e misureremo personalmente la temperatura corporea.
Noi operatori seguiremo tutte le precauzioni Sanitarie previste dal decreto Ministeriale. È fondamentale la vostra collaborazione al fine di continuare ad operare Ecco il link diretto per prenotare la vostra visita in sicurezza!
Tanti ci chiedono quando è possibile portare il proprio piccolo dall’Osteopata.
La nostra risposta? Il prima possibile!
Fin dalle prime settimane di vita infatti, ci si può rivolgere ad un Osteopata per effettuare una prima visita a scopo preventivo e/o curativo.
Il Trattamento Osteopatico sul neonato risulta fondamentale sia in caso di parto naturale che in caso di parto cesareo. Le ossa del bebè (che alla nascita sono più cartilaginee e meno “strutturate”) vanno incontro a forti pressioni causate da sollecitazioni meccaniche, come trazione e/o compressioni, avvenute prima, durante o dopo il parto che possono essere causa di disturbi durante il percorso di crescita.
Si possono difatti verificare alterazioni della forma del cranio con conseguenti disfunzioni a carico del sistema visivo e occlusale. Inoltre nel primissimo anno di vita, il neonato va incontro a importanti scoperte. Guarda, ascolta, interagisce, striscia, gattona, cammina!
Se il neonato non riesce ad adattarsi a tutti questi importanti step fisiologici, l’osteopata può intervenire per riequilibrare il sistema e ripristinare il corretto movimento eliminando le disfunzioni, ed evitando che queste possano manifestarsi in futuro.
Non siete riusciti a portare subito il vostro piccolo dall’osteopata?
Non vi preoccupate! Potete portarlo anche più “grandino”! Dal neonato al bambino fino ad arrivare all’adolescenza, intercorrono modifiche sostanziali a più livelli che si ripercuotono sul sistema muscolo-scheletrico, digestivo, propriocettivo, ecc. Difficoltà alla suzione, plagiocefalia, piedi piatti, ginocchia valghe, ritardi nella crescita psico-motoria, bruxismo, scoliosi, traumi, sono solo alcune delle problematiche che l’osteopata valuta e tratta. Possiamo infatti aiutare la struttura del corpo ad adattarsi alle future richieste posturali controllando quelle presenti e valutando gli step evolutivi grazie anche ad un’attenta anamnesi a partire dalla gestazione, parto e post parto.
È importante affidare il vostro bambino a un professionista del settore, come noi del Team Osteospace per una visita osteopatica che analizzerà il benessere a 360°! Ogni giorno ci impegniamo per fare in modo che i nostri piccoli pazienti siano in salute.
Vieni a conoscercie prenota la visita! Saremo lieti di spiegarti il nostro approccio terapeutico e saremo disponibili di rispondere a tutte le tue domande e curiosità!
La prima visita Osteopatica ha una durata di circa 30 minuti; inizia con una dettagliata anamnesi, prosegue con una valutazione posturale e palpatoria al fine di individuare la causa del dolore, e si conclude con la pianificazione di un programma terapeutico personalizzato sulla problematica. Vediamo ora, ogni fase in cosa consiste.
ANAMNESI Durante la fase di anamnesi ti verranno poste domande specifiche sulla tua problematica, sui sintomi, sulla localizzazione e le caratteristiche del dolore, ma non solo….ti verrà chiesto anche qualcosa in più su di te, sul tuo lavoro e su ciò che ti piace fare nella vita quotidiana. Tutto ciò, per permettere all’osteopata di conoscerti meglio, di inquadrare la tua problematica, di escludere eventuali controindicazioni al trattamento e di valutare l’eventuale necessità di una collaborazione con altri professionisti (per esempio con il medico di base).
VALUTAZIONE POSTURALE COMPUTERIZZATA Questa fase consisterà semplicemente nello scattare 4 fotografie, sui diversi piani spaziali (di fronte, di spalle, fianco destro e fianco sinistro). Questa valutazione fotografica ti permetterà di comprendere meglio ciò che vede l’Osteopata, e soprattutto di vedere i cambiamenti posturali, alla fine del percorso terapeutico.
TEST E VALUTAZIONE PALPATORIA Dopo la valutazione posturale, si passa ad una serie di test, nei quali tramite movimenti fatti eseguire al paziente e ad un’attenta palpazione da parte dell’operatore, si valutano quali zone possono essere le responsabili della problematica che provoca il fastidio o il dolore da te accusato.
CONCLUSIONE DELLA SEDUTA A questo punto la prima visita Osteopatica è quasi giunta al termine. La seduta si concluderà con il riassunto delle disfunzioni trovate, la spiegazione delle manovre effettuate e con la proposta di un piano terapeutico mirato per risolvere la problematica.
MAAA… QUINDI MI DOVRO’ SPOGLIARE ?? MMMMM…COSA SARA’ MEGLIO INDOSSARE ??
Non vi preoccupate, ecco qui tutti i consigli utili:
è indispensabile la massima libertà di movimento. Per questo motivo è importante che nessuna parte del corpo sia “costretta” all’interno di indumenti scomodi o troppo stretti.
Al bando i jeans
Il denim è un tessuto comodo e versatile, adatto per tutte le occasioni, ma è altamente sconsigliato indossarlo quando ci si sottopone a una visita dall’Osteopata. Il jeans, infatti, ha una struttura rigida che non garantisce la piena mobilità del corpo e rende difficile l’esecuzione di alcune tecniche. Stesso discorso vale per tutti quei capi d’abbigliamento composti da materiali come tweed, lana, velluto. L’ideale? Biancheria intima Per le donne reggiseno e slip, per gli uomini slip o boxer, affinché tutte le parti del corpo siano libere da costrizioni. Non sempre è necessario togliere le calze, ma sarebbe meglio evitare i collant o le guaine elastiche, sempre per non compromettere la libertà di movimento. Una soluzione per i più timidi? Indossate pantaloncini sportivi e canotta o top.
Partiamo con una semplice domanda: cos’è l’Osteopatia?
Grazie alla Legge 3-2018, l’Osteopatia è individuata come professione sanitaria. Vediamo insieme la definizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità):
“L’Osteopatia si basa sul contatto manuale nella fase di diagnosi e trattamento. Essa rispetta la relazione tra corpo, mente e spirito in condizioni di salute e malattia: l’accento viene posto sull’integrità strutturale funzionale dell’organismo e la tendenza intrinseca di quest’ultimo verso l’autoguarigione”.
Gli osteopati si avvalgono di un’ampia serie di tecniche terapeutiche esclusivamente manuali finalizzate a migliorare i disequilibri e ripristinare le condizioni fisiologiche del movimento.
Oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di molte patologie, l’osteopatia si dimostra efficace anche nella prevenzione e nel mantenimento dello stato di salute.
Il suo valore terapeutico, oltre che ad essere testimoniato dagli stessi pazienti (circa il 7-8% della popolazione ricorre al trattamento osteopatico secondo i dati Istat ed Eurispes 2012), è dimostrato dalle evidenze emerse dalla ricerca scientifica.
Ma in cosa consiste un trattamento osteopatico? Vediamolo assieme.
L’osteopatia può avvalersi di numerosi metodi e tecniche di trattamento. Gli osteopati le utilizzano in funzione delle necessità terapeutiche del paziente.
Di seguito una possibile classificazione semplificata.
– Tecniche strutturali:
Ristabiliscono la mobilità della struttura ossea. La specificità e la rapidità delle manipolazioni consentono il recupero della mobilità articolare.
La forte influenza neurologica, oltre che meccanica, favorisce l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.
– Tecniche cranio-sacrali:
Agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio e il sacro.
La relazione è garantita dalle meningi, dai loro ancoraggi ossei e dal movimento del liquido cefalo-rachidiano.
– Tecniche fasciali:
Trattasi di tecniche di manipolazione del corpo intero che mirano a rilasciare le tensioni accumulate dalla fascia, ovvero da quel tessuto connettivo denso ed elastico che può essere causa di difficoltà al movimento e dolori in seguito ad aderenze cicatriziali, incidenti, traumi sportivi e posture scorrette.
– Tecniche viscerali:
L’osteopatia permette all’organo di ritrovare la sua mobilità funzionale e risolvere i disordini legati alla sua restrizione.
Da non dimenticare che esiste, da un punto di vista anatomico e funzionale, una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica.
Quante volte abbiamo sentito dire da specialisti del settore che c’è un collegamento tra la bocca e la postura di una persona, o per meglio dire tra i denti (occlusione) e l’apparato stomatognatico (cioè tutti gli organi e sistemi che collegano l’apparato masticatorio con quello digestivo) e la postura globale di un individuo.
Come abbiamo detto più volte la bocca di una persona è ricca di neuro-propriocettori (sensori del sistema nervoso) che percepiscono i movimenti e gli spostamenti del corpoe dei vari distretti/segmenti corporei tra diloro, ne contiene bel il 45% di tutto il corpo. Queste vie nurologiche sono molto vicine alla zona trigeminale, il nervo più voluminoso del cranio e punto di snodo dei principali nervi cranici, esso origina a livello di encefalo, prosegue nel midollo spinale il quale è intrinsecamente collegato al SNC (Sistema Nervoso Centrale) e si estende fino alla 3° e 4° vertebra cervicale.
Questi fasci nervosi si influenzano reciprocamente fra di loro e indirettamente influenzano anche le radici nervose del tratto cervicale. Quando una di queste strutture nervose viene stimolata eccessivamente, iper-eccita le strutture nervose e muscolo scheletriche adiacenti, causando un’iper-tono muscolare e nevralgie/neuropatie (sensazione dolorosa cronica) del sistema nervoso centrale e/o periferico in zone corporee lontane dalla zona disfunzionale di origine.
Da diversi studi scientifici è stato dimostrato come effettivamente ci sia un collegamento tra gli squilibri sul piano occlusale (superficie di contatto delle arcate dentali) e un’utilizzo alterato dei muscoli masticatori che ne causa un’iper-tono, tramite le innervazioni dei principali muscoli masticatori (Perigoidei, Masseteri e Temporali) inviano al SNC uno stimolo nervoso alterato, il quale risponde creando degli adattamenti diretti (disfunzione somatica primaria) sulla struttura muscolo-scheletrica del cranio e della colonna cervicale, causandone una minor mobilità e una moggiore rigidità.
A sua volta, il Sistema Tonico Posturale, un’area specifica del cervello che regola il tono muscolare per consentire una maggiore stabilità globale di tutto il corpo (sia in posizione statica che dinamica), risponde immediatamente con un riflesso neuro-muscolare incondizionato che causa uno spostamento laterale della mandibola e uno contro laterale su tutta la colonna vertebrale (schiena); determinando così dei compensi muscolo-scheletrici indiretti (disfunzione somatica secondaria) che svolgono un ruolo “strategico” nel controllo della postura ai continui cambiamenti ambientali e “bilanciando” la minor mobilità/funzionalità dei vari segmenti corporei tra di loro.
Quindi pèroblematiche occlusali come malocclusioni, mancanza dentale (edentulismo) parziale o totale, la tendenza a stringere, serrare o digrignare i denti (bruxismo) sia di notte che di giorno e/o un morso incrociato (cross-byte), oltre che avere delle ripercussioni da un punto di vista estetico sulla bocca della persona; possono comportare delle alterazioni funzionali, come l’iper-tono sulla muscolatura dell’apparato masticatorio, le quali possono creare degli Squilibri Posturali Discendenti (dall’alto verso il “basso”) con ripercussioni indirette ancor più importanti su tutto il corpo della persona.
Risulta evidente come sia necessario un’approccio multi disciplinale integrato che includa la figura dell’Osteopata per riordinare i vari adattamenti disfunzionali (diretti) e i compensi corporei (indiretto) muscolo-osteo-articolari consequenziali agli squilibri posturali di origine occlusale, con la digura del tecnico Ortognatodonzista, o per meglio dire Gnatologo, cioè colui che si occupa in primis delle cause problematiche ingienico-funzionali dell’apparato stomatognatico che riguardano l’occlusione, l’articolazione tempero-mandibolare (ATM), la funzione e l’apparato masticatorio e deglutitorio.
Una delle leggi principali dell’Osteopatia dice che “la forma goerna la funzione”, ma in ambito Gnatologico è esattamente il contrario, è “la unzione a governare la forma” e in particolare la funzione deglutitoria linguale che determina “a forma” e il posizionamento dei nostri denti. È perciò primario integrare questi due approcci e capire l’importanza della funzione deglutitoria, per compredere come essa interagisca realmente con la postura globale del paziente e averne beneficio sia in ambito Osteopatico che Odontoiatrico evitando così delle conseguenze negative da un punto di vista disfunzionale come nevralgie muscolo-tensive, cervicalgie, lombalgie, ecc… di origine sconosciuta.
Nei prossimi articoli approfondiremo meglio come la funzione deglutitoria influenzi in primis la forma della nostra bocca, la funzione masticatoria e indirettamente anche la nostra Postura Corporea.